Spazio interiore, spazio esteriore
Conosci la tua capacità di influenzare il mondo esterno?
Ognuno di noi è un piccolo universo di grande complessità.
La nostra storia è lunga e la nostra ‘forma’ deriva prima di tutto dall’ambiente familiare, in cui siamo cresciuti, e dagli spazi fisici in cui abbiamo abitato da bambini. Nell’età infantile eravamo spontaneamente coscienti di essere parte di qualcosa di più grande, il respiro era più ampio, anche quando i tempi e l’ambiente non erano favorevoli.
Crescendo, gli esiti delle esperienze forti, tristi, traumatiche, delle privazioni affettive o materiali, dei pesi che abbiamo portato, hanno creato dentro di noi stanze che abbiamo tenuto chiuse per lungo tempo.
Certe volte di queste stanze abbiamo chiuso solo le finestre, così che da fuori nessuno si accorge che ci sono, mentre noi abbiamo ancora accesso a questi luoghi bui. Questa è la situazione migliore.
In altri casi, abbiamo chiuso le finestre e sprangato le porte, chiuse a chiave e buttata via la chiave. Questa è la situazione peggiore: neppure noi stessi ci ricordiamo della stanza buia e del suo contenuto, seppure esso bussi furiosamente da dentro alla stanza, imponendosi per essere liberato.
Un lavoro che non soddisfa da sempre o che non si trova, il denaro che non arriva, la relazione d’amore che finisce sempre nello stesso modo, il pessimo rapporto con i familiari, il limite fisico o la malattia ricorrente, il senso di ottundimento, di vivere come staccati dalla vita, i disturbi della personalità, il desiderio di scomparire, gli eccessi di ogni tipo, la bulimia esperienziale che impedisce di fermarsi ad ascoltare…..sono i contenuti delle stanze chiuse che disperatamente cercano di attrarre la nostra attenzione, di far si che ci accorgiamo di loro, della stanza chiusa, della chiave che non c’è più…
Il primo Feng Shui è interiore. Come è dentro è anche fuori. Prima viene il dentro. Ciò che è dentro emana e condiziona il mondo fuori, che puntuale ed obbediente risponde al dentro con millimetrica precisione.
Il primo movimento è quello di accorgersi.
Accorgersi che qualcosa urla dentro di noi per essere liberato, chiuso dentro una delle stanze che noi stessi abbiamo creato e dimenticato.
Gli spazi in cui viviamo ci aiutano in questo: se in casa c’è davvero una stanza sempre chiusa, un ripostiglio zeppo di non si sa più cosa (o un armadio o una cantina), uno spazio in cui non stiamo proprio mai, un’area faticosa da raggiungere, un settore completamente mancante, questi ci raccontano delle nostre stanze dimenticate.
Possiamo far qualcosa per noi, anche attraverso lo spazio esterno ed il Feng Shui esteriore, solo se ci accorgiamo che qualcosa non va dentro, e da dentro iniziamo a cercare la chiave.
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